La macinazione a pietra con successivo passaggio nella semolatrice (una sorta di grande setaccio multiplo che replica il lavoro manuale che si svolgeva un tempo) permette di ottenere uno sfarinato di colore paglierino, dalla granulometria accentuata, perfetto per produrre pasta di qualità superiore. Che si tratti di malloreddos, frègula, macarrones de busa o semplici tagliatelle, porterete in tavola una pasta compatta, dalla consistenza callosa e con un sapore straordinario.
La semola è però anche l’ingrediente primario di molti pani della Sardegna: pistocu, pane carasau, civraxu, cocoi, costedda chin recotu o gherda e tanti altri.